1588, 29 NOVEMBRE INCARICO AL VICARIO FORANEO, A. M. VIMERCATI, DI ASSOLVERE B. BOLIS DI ERVE INTERDETTO PER AVER LAVORATO NEI GIORNI DI FESTA. IL VICARIO GENERALE CONSIGLIA AL VICARIO FORANEO DI FAR CONSTATARE DA UN ALTRO PREVOSTO LE RIPARAZIONI DA FARE ALLA SUA CANONICA P-P/I ERVE - CANONICA BERNARDINO MORRA MILANO ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG. ERVE 1568 29 giugno Reverendissimo Monsignor Vicario mio patrono observantissimo Ijo esendo intedio et travaliato asai quasi apena mi sento di proferire per chè za ne li giorni passati avendo mandato daij mie per piliare la facultà dil celebrare uno certo matrimonio tra Pietro filiolo de Laurentio da Rigammonte de la Cura de Chareno et Elisabet de Saina de la mia Cura, quella me scrisse in una sua la qualle ho, scritta ali 23 de zugno 1568, che doveva intender et diligentamente dal putto se lui sapeva que cosa fosse matrimonio, et per star a obedenttia, come debe far il bono servo, ijo ho interogato il putto in quello modo che se contiene in ne lo mensio? et detto putto me ha risposto come ivi se contiene, et ancora quella me scrisse in detta sua che doveva intender que cosa movesse il patre dil putto et la dona a far questo matrimonio così sproportionato, et dico aver interogato la giovene et lei me ha risposto et ha ditto chel faceva per chè ge pareva così ha lei et che lei il voleva così fatto, poi dil patre dil putto penso che lui il facia per inpoco de roba, dove dico che mai non mi recresaria de servire ala segnoria vostra ma circa de questo hora mia ho scritto asai et me rincresi a dar tanto atedio a quela dove voria pregarla che me volese mandare la espeditione et di questo vi prego per amor dil nostro Signor Jesu Christo me voliate spedir per chè me sento astraco per causa di questo non altro bascio la mane et quella mi comandi che sono bono servo Da Ervio ali 29 di zugno 1568 Presbiter Antonius curatus ecclesie Sante Marie de Erve servus servorum A.S.D: Sez.X, Vol.9 fotoc.in A.P.Ol.: ME-ST/V, cart.1* 1588 29 novembre Molto R. Signor come fratello, si contentiamo che liberiate dall'interdetto ecclesiastico Bernardo Bolis della Valle d'Erve, nel qual è incorso per haver lavorato in giorno di festa, mentre che prometta di non contravenir più per l'avenire agl'ordini di questa Chiesa sotto pena di dieci scudi, et sia in scritto. Ingiungendoli poi un altra penitenza anco publica o pecunaria ad arbitrio vostro. Mi contento anco che a questo effetto possa lei sodelegare la facoltà al Curato di detta Valle d'Erve. Fatte visitar da qualche Vicario foraneo o Preposito più vicino et commodo il bisogno che ha la casa vostra prepositurale di riparatione et insieme la qualità de gl'arbori che designate di tagliar per questo servitio, facendomene far relatione che si spedirà la facoltà opportuna, et il Signor sia con lei Di Milano alli 29 di novembre 1588 Di V.R. come fratello Bernardino Morra Vicario Generale Indirizzata: Al molto Rev. come fratello il Prevosto di Olginate A.P.Ol.: P-P/I, cart.1 n°233 1596, 8 APRILE IL VICARIO CRIMINALE ORDINA AL VICARIO FORANEO DI NON AMMETTERE AI SACRAMENTI GIÒ BATTISTA AMIGONE DI VAL D'ERVE E LA SUA CONCUBINA. P-P/I ERVE G. CATARI MILANO ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG. 1596 8 aprile Molto Reverendo come fratello. Ho visto et intesa la difficultà qual V.S. ha in far inthimar quella sententia et ancho gli precetti che non con..... a Gio Batta Amigone dela Valle di Herve, et pretesa moglie. Però habbiamo per hora giudicato espediente che sua signoria faccia adimandare il Reverendo Curato di Herve et gli commetta che in modo alcuno non gli admetta alli Santissimi Sacramenti che così è nostro ordine espresso, che nel resto vederemo in qualche modo di procedergli. Conche nostro Signore la conservi Dal Arcivescovado di Milano il dì ottavo di aprile 1596 Di Sua Signoria Molto Reverenda Come fratello Giol.o Carthari Vicario Criminale [segue un poscritto] Sua Signoria vederà di dar la presente littera al Curato di Val di Herve et in man propria, che se gli ordini che non gli admetta. [nota del prevosto Vimercati] Data in mane propria del sudeto Curato in S. Margarita il sabato santo. A.P.Ol.: P-P/I, cart.1 n°234 1604 INVENTARIO DEGLI ARREDI DELLA CHIESA DI S. MARIA ASSUNTA DI ERVE E DESCRIZIONE DELLA STESSA. P-P/I TRASCRITTO ERVE ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG 1604 Statto della parochiale di Santa Maria in Val d'Erve, qual è consecrata. Primo - la giesa è con due porte, è sofitatta d'assi, vi sonno duoi vasi per l'aqua santa uno per porta, ha due finestre grandi con le sue invidriate, vi è un confessionale con la latta et vello con la bolla in Cena domini et tabella de casi riservati, vi è l'altare et capella del Santissimo Rosario con la bradella depinta di legno et ferata di legno sopra dell qual altare vi è una croce con suso il Crocifiso et una croce di ottone, et devanti di esso un lampadario de ottone, vi è la Capella per il Batisterio seratatta con la feratta di ferro, vi è il Batisterio di pietra con dentro un vase di arame coperto d'assi con la coperta di tella argentina, in essa Capella vi è una finestra per getarvi l'aqua adoperata nell Batisterio con un ochio per haver il splendore, vi sonno li vasi per portar l'aqua baptismale et olii santi con le sue borse, vi è la Capella magior e con la ferratta di ferro et è depinta con un travo depinto con suso un Cricifiso grande coperto di tella rossa, vi è l'altare di pietra con la pietra sacrata murata nel altare sopra dell quale vi è il tabernacolo di legno fodrato di setta rossa et coperto di setta rossa et gialda con sopra una croce grande argentata et adorata, esso altare ha la bradella di legno de duoi gradi con un paro di canzelle di legno, vi è l'altarino per tenervi suso li orzoli, in essa Capella vi è una finestra grande con la sua invitriata, sopra l'altare vi sono duoi Angeli; inanzi l'altare vi è un lampadario di ottone;vi sono tre lanterne per far le processioni, pali per gli altari n°5 duoi de curame depinto, duoi de damasco bianco, uno de damasco rosso. Tovaglie n°7, una servieta per la communione. Camesi n°3. Amiti n°3. Cordini 3. Una pianetta di damasco bianco con stola et manipolo, una pianeta rossa di setta con stola et manipolo, una pianeta verde di setta con stola et manipolo, una pianeta di setta morella con stola et manipolo, una pianeta di panno negro con stola et manipolo. Calici n°2 con le patene indorati, corporali n°4. Animeti n°4. Borse da calice n°5. Velli da calice n°7. Purificatori n°24. Paneti per il lavabo 6. Piside n°2 una grande et l'altra piciola per li infermi. Uno tabernacolo alla forma per far la processione del Santissimo Sacramento. Vi è la sacrestia dalla parte sinistra dellchoro con un credenzone per li paramenti, et una scatola per li purificatori. Mesali n°3, il Sacramentario, il libro delle Litanie, il libretto per far l'aqua santa. Baldachini n°2 un de damasco rosso l'altro gialdo. Un stendardo biancho di damasco con l'effigie della Madonna et S. Dominico. Una cotta grande et una piciola per il chierico et una vestina per il chierico fatta de saija negra. Una vestina per uso del batezzare. In sacrestia vi è il lettorino sopra dil quale sonno l'oratione da dire ante et post missam. Continenze n°2. Un turibolo et navicella argentati. Una bacila per gli orzoli. Candeleri di ottone n°5. Cossini n°2 per il messale. La entratta del Curato è scuti 50 da gazettoni sette per 5 a moneta bergamascha quali scudi li pagano li vicini dila Val d'Erve ad esso Curato. Con alcuni altri utensili ad uso del detto Curato comprati delli dinari della giesa. Sul retro 1604 Val de Erve. Inventario della chiesa. Erve A.P.Ol.: P-P/I, cart.2 n°235 1640 CIRCA STATO DELLA PARROCCHIA COMPILATO DAL CURATO INVERNITIO, CON RIFERIMENTI ALLA PESTE DEL 1630 P-P/I NON DATATO TRASCRITTO C. INVERNIZZI ERVE ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG. Stato della parrocchia di Santa Maria Assunta redatto verso l'anno 1639 dal Curato Carlo Invernizzi. ****************************************** Notta de legati della Parochiale di santa Maria dell'Assontione di Val Derve per far la redutione Prima di deve celebrar una messa ogni settimana per legato dil quondam reverendo prette Giò Bolis alias Curato di Caloltio come costa per suo testamento rogato dal sig. Facherio nottaro publico in Bergomo sotto il 7 giugno 1630 in giorno di venerdì, per il che di quello per tal carico ha lasciato non se ne cava se non lire 30 di moneta milanese dil che se ne dimanda la redutione. Et il suddetto legato è sodisfato sino l'anno 1639. La chiesa di Santa Maria dil sudetto locho è obligata a far celebrar due messe dil San.mo Rosario per legato di Martino Amigone di Costalotera, quale per tal effetto ha lasciato una pezza di terra ove si dice alla borra della quale se ne caverà soldi 20 moneta milanesi et allora quando accettò questo carico si diceva ma adesso non si sodisfano per la tenuità della cavata et he da sodisfare dall'anno 1628 a che si dimanda la redutione. La sudetta parimente à un altro obligo di far celebrar due altre messe dil Santo Rosario per legato di Pietro Cremino? qual per tal effetto una pezza di terra dove si dice al vito di che se ne caverà soldi 25 moneta milanesi, è da sodisfare dall'anno 1628 in qua. La detta chiesa è obligata con l'herede di uno dimandato Bernardo Legor a far dir due messe l'anno, de qual heredità pagati li debiti che haveva detto Bernardo et con essa chiesa et un altro, vi resta solamento un prato con due piante di castagne di che se ne caverà soldi 20 circa moneta milanese, et questo legato è da sodisfare dall'anno 1628 in qua. Item vi è un legato di due messe l'anno como costa dalli libri di la parochiale d'Ervio, quali è obligato li heredi di Martino et Giovanino Amigoni, et così altre volte pagavano soldi 30 moneta bergamascha che fanno di Milà dieci otto in circha et così non vogliono pagar più, et per tanto l'obligo di due messe non si può sodisfare et he da sodisfare dall'anno 1628 in qua. I reverendi Padri Somaschini parimente hanno pigliato un obligo nella chiesa parochiale di Val d'Ervio di una messa perpetua all'anno lasciata per testamento fatto da Lorenzo Mazoleni, et questa all'altare dove he erretta la scola dil S. Rosario qual testamento come mi è statto significato da suo heredi fu fatto l'anno 1629 overo 1630 il primo di novembre, et così non mi contento che possi pigliare oblighi perpetui in mia chiesa, nemeno credo che l'Eminentissimo signr Cardinale permetterà che una chiesa libera sotoposta a sua Eminenza vi habbino piedi i fratti d'alcuno ordine, che quanto a me volendo venire detti fratti a celebrar detta messa li prohibirò di ciò farre ne permetto sin che sarò curato io lo dichino et così sempre pendendo dalla volontà di sua Eminenza. Per il che suplico a far che la portino via over la renontiano. Notta dell'anime che suono nella parochiale di Val d'Ervio cavate fedelmente dal statto delle anime che suono in tutto tra da communione e non 305 De quali vene suono da communione cento sesantasei dico n°166 Et che non suono da communione ne suono cento trentanove essendo nati della peste in qua molti figlioli. 139 166 che fanno aponto 305 Il reddito del beneficio poi quanto rendi rende di fermo più o meno secondo restano d'accordio quando vengono i Curati perchè lo pagano sopra le boche et così hora a me danno lire quatro cento moneta milanese. L'incerti poi suono tenui che così un che del resto computato la messa che non è obligata che mi dasse cento, altre lire li daria ogni altra cosa incerta che posino venire et per morti et per altre cose essendo che tutta la cira da mortorij resta alla chiesa. La detta terra over comunità danno la casa da habitar il Curato con tutta la supeletile che fa bisogno in casa, con giardino di meza pertica in circha et questo è quanto vale in mia consienza il reddito del beneficio parocchiale di Val d'Ervio. In fede io Prette Carlo Invernitio Curato di S. Maria dil luogho di Val d' Ervio Pieve d'Olginate Diocesi di Milano. A.P.Ol.: P-P\I, cart.3, n°247 -------------------------------------------------------------------------- Dello stesso Curato vi è un documento incompleto, non datato, ancora sullo stato della parrocchia che differisce parzialmente dal precedent ************************ Cathalogo dell'entrata dil Curato di S. Maria di Val d'Erve Pieve d'Olginate Il reddito della parochiale sudetta consiste in scuti cinquanta moneta imperiale come costa per fondatione dil sudetto beneficio fatta l'anno 1556 alla presentia del Eminentissimo Cardinale Himpolito Arcivescovo di Milano, et poi cresuta scuti dieci dall'Eminentissimo Federico Borromeo Cardinale et Arcivescovo di Milano nella visita sua pastorale fece in queste parti l'anno 1615; quali scuti over dinari li paga questa gente di detto Comun ogni anno alla ratta parte un tanto per testa. Di più danno la casa con giardino di meza pertica atacato alla casa con la supelletile necesaria in detta casa per manutentione dil Curato con remetterla quando vien meno a sue spese, quanto anco reparar la casa quando fa qualche vitio. Legati Vi è un legato d'una messa la settimana lasciato dal quondam Reverendo Prete Giovanni Bolis ultimamente Curato dil Castello di Rossino et oriundo da questa terra di Val d'Erve, qual per tal effetto ha lasciato un censo livellario di scuti 200 moneta bergamasca da rimpiegarli ogni volta quell'hanno vogliono scaricarsi, come costa per il suo testamento rogato adì 7 giugno 1630 dal signor Facherio notaro in Caprino. A.P.Ol.: P-P\I, cart.3, n°249 1643 - 1644 ELENCHI DEI BATTEZZATI E DEI LEGATI ESISTENTI NELLA CHIESA DI ERVE, REDATTI DAL CURATO C. INVERNITIO. P-P/I 2 DOCUMENTI ERVE C. INVERNIZZI ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG. 1649, 20 APRILE IL CURATO C. INVERNITIO INFORMA IL VICARIO FORANEO CHE SONO 120 LE PERSONE DELLA PARROCCHIA CHE DEVONO ESSERE CRESIMATE. P-P/I ERVE C. INVERNIZZI ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG. 1650 CIRCA STATO DELLA PARROCCHIA (ABIT. 300) CON DESCRIZIONE DELL'ARREDO DELLA CHIESA E CAPPELLE P-P/I NON DATATO TRASCRITTO ERVE ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG 1650 CIRCA STATO DEL BENEFICIO PARROCCHIALE P-P/I NON DATATO ERVE ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG. 1651, 4 SETTEMBRE MINUTA DI UN PROCESSO CANONICO PRESIEDUTO DAL VICARIO FORANEO, RIGUARDANTE UNA LITE IN CUI È STATO COINVOLTO IL CURATO DI ERVE. P-P/I TRASCRITTO ERVE CONTROVERSIE OLGINATE ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG Die quarta septembris 1651 Excussus est Joannes Bapta filius q. Christoforo Amigoni habits in loco Vallis Ervij, qui iuravit et caetera. Interogatus - per che causa sette venuto qua Respondit - son venuto perchè così mi ha mandato a chiamare il signor Prevosto d'Olginate, del resto io non sò cosa alcuna, e se V.S. mi dirà qualche cosa gli risponderò la verità. Interogatus - come è possibile che non sapiate per qual causa vi habbi fatto chiamare. Respondit - Signore è venuto in Valdervio un figliolo d'Alberto de Rossino per sopranome il Rosso figliolo d'Alberto, ma il nome non lo sò. Et mi ha detto, mio padre dice che lo dobbiate andare a trovare, e così son venuto ma non l'ho trovato, ho trovato solamente sua moglie che mi ha detto, andate dal sig. Prevosto d'Olginate e dite la verità di quello che sapete. Interogatus - et sibi dicto, che adunque dica la verità di quale che sà. Respondit - io non vorrè parere tanto ignorante di volere dire quello che V.S. non mi dimanda specificatamente ma per abbreviare il parlare dirò a V.S. giusto la verità. Sabbato circa le vinti tre hore io andavo alla volta di casa mia in Valdervio e mentre fui là su in cima li campi di sopra la chiesa di S. Lorenzo incontrai il detto Alberto Mazoleni o Bolis che non sò precisamente può anche essere de Valsechi, carico di fieno, et così mi disse le precise parole: Ditemi un puoco che cosa è intravenutto a mia figliola, hanno forsi gridato in casa sua tra di loro.Io gli dissi può essere che habbino gridato ma io non ne sono informato, non vi sò che dire et lui soggiunse: con quella vechia boia non voglio che stia più mia figlia, voglio che mio genero si levi fuora di quella casa, perchè fin tanto che starano insieme, non puotrano vivere in pace, perchè hanno pigliato tra di loro disgusto. Interogatus - che disgusto può essere questo. Respondit - io non sò che disgusto sia. Sò solamente che in quel mentre che così discorevamo arrivò il nostro signor Curato di Valdervio e sentendo che il detto Alberto trattava di fare che suo genero si levasse fuora di casa della detta vechia sua madre, così hebbe a dire: parlate d'altro o Alberto, et li replicò perchè, et il Curato tornò a dire parlate d'altro. Cazo vi incula et il detto Alberto disse, andate a fare i fatti vostri o Prete che ne havette ancora voi a casa vostra. Et immediatamente sopragiunse la moglie del detto Alberto, non sò il suo nome, quale disse che cosa vi è, et intendendo che parlavano della detta vechia, ancora lei disse: è una vechia bolgirona et il Prete disse o là quella vechia è tanto da bene et honorata quanto voi, e più le bolgirone stano in casa vostra. Il che sentendo il detto Alberto disse: che cosa vol dire le bolgerone stanno a casa vostra, et subito diede di mano a sassi et questo vedendo il Prete ne pigliò ancora lui in mano, ma ne l'uno ne l'altro fecero atto di tirare perchè subito che io vidi detto Alberto a pigliar sassi lo pigliai et gli dissi o là, quietatevi fratello Alberto et il Curato ne haveva pigliati per defendesi; et il Curato cercava solamente di quietare il detto Alberto, che non mettesi rovena in casa di quella vechia madre di suo genero, e se il Prete parlava, parlava per tenere la riputatione della casata di questa vechia. Interogatus - s'avete altro Respondit - Signor nò. Arrivò dell'altra gente et così andasero per li fatti suoi. Interogatus - che erano questi che arrivarono Respondit - uno si chiama Bertolameo da Rossino de Valsechi cognato del detto Alberto, un Santino Bolis da Valdervio ma lavora a Rossino, et questa è la gente che ho detto che arrivò, ma fu doppo il rumore. Interogatus - se allora o doppo sucesse altro. Respondit - Signor nò, ne allora ne doppo et questo è quanto puosso dire per verità. Generalis recte est annorum 32 [Bolgiron = Malaugurato, Disgraziato, Sciagurato, anche Buggerare, Incalappiare, Rovinare] A.P.Ol.: P-P/I, cart.2 n°239 1661, 10 GENNAIO STATO DELLA PARROCCHIA DI ERVE COMPILATO DAL CURATO F. SANGIORGIO. P-P/I ERVE ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG. 1661, 30 MAGGIO GIÒ CAMMOSIA DI ERVE, SCRIVE AL CURATO DI GARLATE AFFINCHÈ ESAMINI LA DONNA CHE PRETENDE DI SPOSARLO SENZA CHE LUI GLIELO ABBIA PROMESSO. P-P/I ERVE - MATRIMONI GIÒ CAMMOSIA ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG. 1663 - 1664 ELENCO DEI BATTESIMI E MATRIMONI CELEBRATI IN ERVE E APPUNTI SUL BENEFICIO PARROCCHIALE REDATTI DAL CURATO SANGIORGIO. P-P/I 2 DOCUMENTI ERVE F. SANGIORGIO ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG. 1667, 8 GIUGNO IL CURATO DI VAL D'ERVE, DON FRANCESCO SANGIORGIO, INVIA AL VICARIO FORANEO I CASI DA DISCUTERE NELLA PROSSIMA CONGREGAZIONE PLEBANA. P-AT/I 2 DOCUMENTI ITALIANO CONGREGAZIONI PLEBANE ATTI DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG. 1667 - 1668 ELENCO DEI BATTESIMI E MATRIMONI CELEBRATI IN ERVE E APPUNTI SUL BENEFICIO PARROCCHIALE REDATTI DAL CURATO SANGIORGIO. P-P/I 2 DOCUMENTI F. SANGIORGIO ERVE ITALIANO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG. 1687, 18 DICEMBRE ATTO DI NOMINA DEL REV. MARTINO GRASSO, GIÀ CURATO DI VERCURAGO, A PARROCO DI ERVE. P-P/I ERVE ATTI NOTARILI NOMINE DIONIGI TENTORIO GARLATE LATINO PARROCCHIA DI ERVE LE PARROCCHIE DELLA PIEVE ARCH. PARR. OLG. 1689, 21 APRILE????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????________________________________________________________________________________________________________________________________????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????________________________________________________________________________________________________________________________________??????????________