Questo Atlante della Repubblica Veneta. 1790, ideato e realizzato da Giuseppe Gullino, con la progettazione multimediale di Oliviero Zane, propone per immagini, nel linguaggio moderno dell'informatica, la documentazione territoriale, giuridica, amministrativa, economico-sociale, linguistica e cartografica sulla Serenissima all'aprirsi dell'ultimo decennio del XVIII secolo, dunque poco prima che si concluda la lunga storia dello Stato veneziano. Ne' la rivoluzione sociale proveniente dalla Francia ne' la rivoluzione industriale irradiata dall'Inghilterra hanno ancora significativamente toccato il Veneto. Percio' le carte che compongono quest'opera riflettono una societa' in gran parte ancorata a parametri tradizionali, con le felici eccezioni delle accademie agrarie e degli insediamenti protoindustriali, ove il governo si sovrappone a situazioni, corporazioni, giurisdizioni locali che danno vita a un complesso mosaico. L'Atlante consente di ricostruirlo con il linguaggio visuale delle carte stampate e multimediali, pervenendo in tal modo a rappresentare un mondo premoderno tutt'altro che immobile, a partire dai cambiamenti socio-economici e della geografia antropica, che avvengono non lungo i ritmi dei tempi geologici, ma in quelli molto piu' celeri della storia umana. Merito di Gullino e' aver riproposto, e ben presto concepito prevalentemente secondo le modalita' dell'informatica, quella scienza storica su carte geografiche organizzate tematicamente che da troppo tempo sonnecchiava (o meglio dormiva un sonno profondo) nella tradizione degli studi. Il Centro Interuniversitario di Studi Veneti (CISVe) ha piu' che volentieri accolto il progetto, e ha contribuito a realizzarlo. E tuttavia, senza il determinante appoggio della Regione del Veneto, del suo presidente Giancarlo Galan e dei dirigenti del settore Cultura - Angelo Tabaro, Maria Teresa De Gregorio, Marina Zago - che hanno prontamente colto la novita' scientifica dell'iniziativa e il suo interesse presso un piu' largo pubblico, non sarebbe stato possibile realizzare l'impresa, che peraltro gli autori hanno saputo portare a termine in tempi brevi. L'edizione dell'Atlante per i tipi dell'Istituto Veneto, poi, conferma un rapporto del CISVe con l'Istituto che si puo' ben definire organico, ed e' un esempio di collaborazione felice tra l'Universita' di Venezia e un'illustre e attiva realta' culturale. Nel continuare la tradizione filologica e letteraria su cui l'ha indirizzato il suo fondatore e direttore Giorgio Padoan, il CISVe estende, come e' giusto, i propri interessi alla storia senz'aggettivi cosi' come, su altro piano, all'accoglimento e alla valorizzazione delle carte di letterati e uomini di cultura dei nostri tempi, allo scopo di contribuire alla manutenzione attiva della nostra tradizione intellettuale. Anche il CISVe ha il dovere di non violentare il passato (che ha voce ma non puo' rispondere) con gli interessi anacronistici dell'oggi, e nello stesso tempo di presentarlo, come fa questo Atlante, con il linguaggio del nostro tempo: che e' la scommessa su cui si gioca una parte non secondaria della cultura storica e umanistica italiana nell'epoca della societa' globale.

FRANCESCO BRUNI
Direttore del Centro Interuniversitario di Studi Veneti