Chi di noi veneti si reca oggi nelle cittadine delle coste croate, albanesi o greche prova una sensazione familiare, come se gli edifici piu' antichi, le strade, le singole pietre parlassero un linguaggio conosciuto, parlassero cioe' un buon veneziano. E difatti, nonostante siano passati oltre due secoli dall'appartenenza di quei luoghi al dominio della Serenissima, il retaggio culturale permane vivo, presente, testimoniato dal leone marciano che si staglia sul portale delle mura della citta' vecchia di Zara oppure della fortezza che cinge Ragusa (Dubrovnik) o ancora dell'arco dei Balbi, originario accesso alla roccaforte di Rovigno, a picco sul mare. Venezia, che nello scorcio del XVIII secolo vedeva ormai prossimo il tramonto, era tuttavia ancora una realta' anfibia, che riuniva sotto il vessillo di San Marco genti di varie etnie religioni culture, lo "Stato da terra" e lo "Stato da Mar": si andava dalle fertili pianure del Cremasco sino alla rocciosa Cerigo (Ki'thira), ultimo avamposto nell'Egeo. Storia gloriosa e millenaria quella della Repubblica di Venezia, naturalmente proiettata verso l'Oriente, sede di straordinarie opportunita' commerciali e allo stesso tempo, con serrata dialettica, antagonistica presenza con cui confrontarsi. e' questa l'identita' della Serenissima, cerniera e volano dei massimi circuiti economici del Mediterraneo, aperta a quel mondo che si puo' raggiungere varcando l'arco delle due colonne sul molo. Qui Marco e Todaro, il patrono di Venezia e il patrono di Bisanzio, che la storia ha messo per sempre uno a fianco dell'altro, non sono posti a delimitare la piazza: al contrario, rappresentano un punto di partenza, la porta oltre cui si estendono nuovi cieli e nuove terre, l'epopea mercantile, l'avventura di Marco Polo. Nasce dunque dalla consapevolezza di condividere questo bagaglio storico il progetto di creare Arve, l'Atlante della Repubblica Veneta. 1790, nella forma di comunicazione piu' diretta e immediata, rappresentata oggi da un CD compatibile con la maggior parte degli apparati informatici attuali; un'autentica banca dati dalla quale e' possibile ricavare le informazioni che piu' interessano interagendo direttamente con l'immagine. La tradizionale ricerca scientifica, basata su fonti d'archivio e materiale bibliografico, e' stata in tal modo compendiata mediante sette rappresentazioni – a loro volta suddivise in ulteriori sottoripartizioni - che illustrano, con i criteri della moderna cartografia, la realta' fisica, ecclesiastica, politica, amministrativa, feudale, viaria, linguistica e iconografica della Repubblica Veneta. La data e' il 1790, ma si puo' dire comprenda in se' tutto il secolo di Goldoni, di cui quest'anno ricorre il trecentesimo anniversario della nascita; ebbene, il nostro Goldoni visse questa realta', questo fu il suo ambiente, lo Stato nei cui parametri ebbe a ritrovarsi: questi gli orizzonti politico-geografici che furono familiari a lui come ad altri, non meno famosi, suoi concittadini quali Casanova, Tiepolo, Canaletto, Guardi, Gozzi e, perche' no?, Foscolo. La Regione del Veneto, nel ringraziare le istituzioni culturali e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell'Atlante, ha oggi il piacere di offrire, a quanti amano la storia di quello straordinario laboratorio di civilta' che fu la Serenissima, uno strumento conoscitivo che a ben vedere puo' considerarsi unico nel suo genere, non soltanto dal punto di vista dei contenuti, ma soprattutto per l'intrinseca capacita' divulgativa che gli e' connaturata, anche presso un pubblico non necessariamente costituito da specialisti.

GIANCARLO GALAN
Presidente della Regione del Veneto