Padova, il Portello

In alcuni tratti di fiume (Adige, Livenza) il transito di barche e zattere poteva coesistere, specie – ovviamente in discesa - nei tratti collinari, dove non c'erano mulini a ostacolare la navigazione. Il Po, le cui rive a monte del Delta appartenevano quasi completamente ad altri Stati, era poco frequentato dai veneti, che per la fluitazione interna si servivano dei fiumi "nazionali", oltrettutto sovente collegati fra loro da una fitta rete di canali artificiali (ad esempio, l'Adige col Po). Buona parte del traffico acqueo convergeva su Venezia: zattere e burchi dalla Terraferma; barche, bragozzi, marciliane dall'Istria e dalla Dalmazia. Ogni comunita' aveva a Venezia un proprio "stazio", o riva di approdo: i nomi degli "stazi" delle isole dalmate di Lesina e Brazza sono tuttora visibili sui marmi bianchi che in Riva degli Schiavoni delimitano le rive tra il Ponte della Paglia e il monumento a Vittorio Emanuele II. Nell'eta' della Restaurazione nelle province venete si contavano 40 fiumi navigabili e 205 canali in grado di accogliere il traffico dei natanti. BIBLIOGRAFIA: Sui traghetti di Venezia: ASV, Milizia da Mar, b. 859; su quelli della Terraferma: ASV, Milizia da Mar, b. 272: Liberta' di traghetti di Venezia e di fuori. 1683-1739; b. 439: Catastico delle liberta' de Traghetti di fuori; b. 858: Traghetti esterni; ASV, Savi ed esecutori alle Acque. Istrumenti, regg. 324-326; ASV, V Savi alla Mercanzia. I serie, b. 773, p. 39; G. FACCIOLI, Verona e la navigazione atesina, Verona 1956; C. PAVAN, Sile. Alla scoperta del fiume. Immagini, storia, itinerari, Treviso 1991. - Per la navigazione sul Po: G. ZALIN, Le vie del sale nella Valle Padana: prime ricerche sulle forniture di Venezia al Regno di Sardegna, "Archivio Veneto", s.V, 177 (1994), pp. 73-125); L. GRIVA, Venezia-Torino 1731: un Bucintoro per i Savoia, "Studi Veneziani", n.s., XLVI (2003), pp. 344-345. - Un aggiornato quadro per l'eta' della Restaurazione, in "Rivista italiana di studi napoleonici", XXXIV, n.s., 1-2 (2001). TRATTE DELLE RESTARE Si presentano qui di seguito le principali tratte fluviali segnate dalla presenza di restare, ossia localita' ove poteva verificarsi il cambio dei cavalli che trainavano le imbarcazioni che risalivano i corsi d'acqua. L'elenco e' completato da quello con le sedi delle varie fraglie, o corporazioni, dei barcaroli (escluse quelle degli zattieri). N.B. Non si e' seguito l'ordine alfabetico, ma quello delle aree geografiche collegate ai fiumi principali.

Veneto Adige (Verona – Chioggia) Pescantina - Verona Ponte delle Navi – Zevio – Ronco all'Adige – Legnago – Piacenza d'Adige – Boara Pisani – Rottanuova (Cavarzere) – Cavanella di Fosson - Brondolo - Tratto collegato: Rovigo – Badia, via Adigetto. SEDI DI FRAGLIE : Pescantina - Verona Ponte delle Navi – Albaredo – Legnago – Badia Polesine – Masi (di fronte a) - Piacenza d'Adige - Cavarzere Bacchiglione (Vicenza – Chioggia) Vicenza – Montegalda – Padova – Roncaiette – Bovolenta - Pontelongo – Brondolo - Tratto collegato: Bovolenta - canale di Monselice, tramite canale di Battaglia. - Tratto collegato: Roncagliette – Pontelongo – Brondolo (detto "Brentella Vecchia"). SEDI DI FRAGLIE: Vicenza – Montegalda – Padova (3 fraglie: Portello, Santa Maria in Vanzo, San Giovanni delle Navi). A sud di Padova: Casalserugo – Pontelongo - Bovolenta Gua' – Frassine (Vicenza – Este) Montecchio – Lonigo – Cologna – Montagnana Borgo Frassine – Este - Tratto collegato: Este - Vighizzolo – Carmignano (sul Canal della Val Grande) SEDI DI FRAGLIE: Cologna – Schiavonia Brenta (Bassano – Venezia) Bassano – Carmignano - Campo S. Martino - Limena – Ponte di Brenta – Dolo - – Mira - Fusina - Venezia - Tratto collegato: Mira – Lova (Campagna Lupia) – Conche – Brondolo (detto "Brenta Nuovissima"). - Tratto collegato: Roncagliette – Pontelongo – Brondolo (detto "Brentella Vecchia"). - Tratto collegato: Lova – Corte Piove di Sacco (detto "Brenta Nuovissima"). - Tratto collegato: Mira – Mirano (tramite torrente Muson) SEDI DI FRAGLIE: Portello - Limena – Stra – Noventa – Dolo. Sul Musone: Mirano. Sulla Brentella Vecchia (Brondolo – Padova): Campagnola (Piove di Sacco) - Polverara Canale Battaglia – Fratta (Padova – Legnago) Padova – Bassanello - Battaglia – Monselice - Este – Carmignano: qui si seguiva il Fratta sino a confluire nell'Adige – Legnago SEDI DI FRAGLIE: Battaglia Canale di Loreo (collegamento Laguna - Adige – Po) Brondolo – Canal Lombardo – Canal delle Bebbe – Canal di Loreo – Canal della Rettinella - Cavanella Po - Tratto collegato: Rettinella – Adria (via Canal Bianco) - Tratto collegato: Taglio di Po - Cavanella Po – Papozze SEDI DI FRAGLIE: Polesella Laguna di Venezia Due i traghetti che congiungevano la terraferma a Venezia: Mestre – Marghera – Venezia S. Giobbe (presso l'attuale Stazione ferroviaria) Fusina – Venezia Zattere (fra l'attuale Marittima e la chiesa della Salute) - A Venezia e Murano v'erano 36 traghetti, per complessive 1.082 imbarcazioni (gondole o sandoli): Barileri (dei), Buso (del), Ca' da Mosto, Ca' di Dio, Ca' Dolfin, Camerlenghi, Carita', Dogana da Mar, Fava (Madonna della), Ghetto Novo, Ghetto Vecchio, Giudecca, Murano, Pieta', Ponte della Paglia, Ponte di Rialto, Riva del Carbon, San Barnaba, San Benetto, San Domenico, San Felice, San Geremia, San Marco detto delle Colonne, San Marcuola, San Silvestro, Santa Caterina, Santa Giustina, Santa Lucia, Santa Margherita, Santa Maria Formosa, Santa Maria Maddalena, Santa Maria Zobenigo, Santa Sofia, Santa Ternita, SS. Giovanni e Paolo, San Toma'. Piave Ponte di Piave – San Dona' – Cortelazzo - Tratto collegato: Musestre - Roncade - Tratto collegato: Cavallino – Cavazuccherina – Cortelazzo – Brian (a ovest di Caorle, tramite canale Cortelazzo); questa era detta "navigazione del Friuli" e consentiva il collegamento Piave - Livenza. SEDI DI FRAGLIE: Nervesa Sile Cavallino – Caposile – Portegrandi – S. Michele del Quarto – Casale – Lughignano – Casier – Melma – La Fiera – Treviso. - Tratto collegato: Vallio – Fossetta SEDI DI FRAGLIE : Treviso Fiera – Melma - Cendon Meolo Meolo – Monastier Musestre Musestre - Roncade Vallio Vallio - Fossetta SEDI DI FRAGLIE : Vallio Livenza Portobuffole' – Motta – S. Stino - Torre di Mosto. Qui il tragitto si biforcava: un tratto portava a Caorle Porto S. Margherita; l'altro, attraverso il canale di Torre di Mosto, giungeva a Cortelazzo, e di qui mediante il canale di Cava Zuccherina a Cavallino, dove ci si immetteva nella laguna di Venezia. SEDI DI FRAGLIE : Motta Friuli Noncello Tormeagne – Pordenone SEDI DI FRAGLIE : Pordenone Lemene Foce – Marango - Portogruaro SEDI DI FRAGLIE : Portogruaro Ausa Palmanova - Muscoli - Cervignano SEDI DI FRAGLIE : Palmanova APPENDICE Si riportano qui ulteriori dati e notizie relative ai collegamenti fluviali, raggruppati per province. Veronese A Verona citta' i barcaroli erano 35, e il loro scalo era a Ponte delle Navi. - A Pescantina v'erano 113 burchieri, che fin dal 1622 godevano il monopolio del trasporto di merci e grani da Verona a Trento. Sussisteva inoltre una secolare controversia tra i barcaroli di Pescantina e di Verona; quelli di Pescantina, infatti, pretendevano di condurre le loro merci fino a Venezia, mentre i veronesi sostenevano che il tratto Verona - Venezia spettava soltanto a loro. - Il tragitto in risalita da Cavanella a Verona durava dai 13 ai 17 giorni, secondo la stagione. Ogni burchio era in grado di portare un carico di 110 quintali (= 2.304 libbre grosse veneziane, dal momento che tale libbra pesava gr. 477). Vicentino A Vicenza citta' i barcaroli erano 17; a Montegalda c'era traghetto sul Bacchiglione. Padovano - Il tragitto in risalita Venezia – Padova durava otto ore (nel suo viaggio in Italia, del 1728, Montesquieu definisce il Brenta "un fiume trasformato in canale mediante quattro chiuse; cosi' un solo cavallo tira una barca assai grande, e si fanno 25 miglia in 8 ore"). - A Padova citta' i barcaroli erano 202, divisi in 3 fraglie: Portello (89 iscritti, con 60 barche); Santa Maria in Vanzo (53 iscritti); S. Giovanni delle Navi (60 iscritti); nella periferia si trovavano altri 14 barcaroli. - Nella podestaria di Camposampiero i barcaroli erano 5 (di cui 3 a Tavo). - Nella podestaria di Castelbaldo i barcaroli erano 23 (dei quali 10 a Piacenza e 9 a Masi). - Nella podestaria di Cittadella i barcaroli erano 18 (di cui 11 a Limena) - A Este (fraglia di S. Nicolo') i barcaroli erano 49; altri 15 stavano a S. Martino; 10 a Carmignano, quindi erano presenti altri gruppi minori. In tutto, nella podesteria di Este si trovavano 94 barcaroli. - Nella podestaria di Monselice i barcaroli erano 19 (16 dei quali a Schiavonia). - Nella podestaria di Montagnana v'erano 4 barcaroli. - Nella podestaria di Piove di Sacco i barcaroli erano 92 (di cui 25 a Porto-Campagnola; 16 a Roncado- Frasca-Polverarola; 14 a Stra). - Nel vicariato di Anguillara i barcaroli erano 2. - Nel vicariato di Arqua' i barcaroli erano 6 (di cui 3 a Lozzo). - Nel vicariato di Conselve i barcaroli erano 127 (di cui 40 a Battaglia; 10 a Casalserugo; 55 a Pontelongo; 8 a Bovolenta). - Nel vicariato di Mirano i barcaroli erano 15 (di cui 12 a Mirano). - Nel vicariato di Oriago i barcaroli erano 68 (di cui 6 a Oriago; 38 a Dolo; 15 a Noventa). - Nel vicariato di Teolo i barcaroli erano 8, sparsi in varie localita'. Polesine - Non c'erano barcaroli nella citta' di Rovigo, ma a Polesella se ne trovavano 25, che godevano il diritto di navigare sul Po "in esteri Stati", ossia da Brondolo a Torino con altrettanti burchi (decreto del Senato, 1° settembre 1674). Nel 1790 la linea Venezia – Torino era gestita dalla ditta Riccardi, Trucchi & Albera. La tratta veneta riguardava solo il percorso Venezia-Chioggia-Pontelagoscuro (che poteva considerarsi il porto di Ferrara, allora facente parte dello Stato pontificio). A Chioggia e a Pontelagoscuro si pagava dazio; la presenza di diversi uffici doganali, gestiti dalla polizia fluviale che controllava uomini e merci, spezzava, ovviamente, l'unita' della via d'acqua, rallentando la durata del percorso e aumentando i costi di trasporto. Per raggiungere il Po da Venezia, e viceversa, si evitava di uscire in mare aperto, preferendo servirsi di canali interni che da Chioggia giungevano fino a Cavanella Po (Loreo), dove le merci venivano trasbordate su imbarcazioni piu' grandi. Dogado - Impossibile dar conto, in questa sede, degli innumerevoli canali che collegavano capillarmente Venezia con i fiumi e le piu' vicine localita' del Trevigiano, Padovano e Polesine. Ci si limita a ricordare che dalla laguna al Po i burchi compivano solitamente questo percorso: Brondolo – Canal Lombardo – Canal delle Bebbe – Canal di Loreo – Canal della Rettinella. - Il traghetto di Mestre comprendeva 45 iscritti, quello di Fusina 37. Trevigiano - A Treviso v'erano 49 barcaroli, organizzati nella cosiddetta "Fraglia dei barcaroli del traghetto di Treviso". - Nel distretto se ne trovavano altri 213; questi i nuclei principali: 15 a Campolongo; 12 a Cendon; 20 tra Fiera, Porto e Villapendola; 8 a Lovadina; 30 a Melma; 30 a Meolo; 48 a Monastier; 18 a Nervesa; 16 a Portobuffole'; 9 a Villa Tedesca. A Treviso nel 1762 venne istituita una barca corriera per passeggeri, che collegava con Venezia il giovedi' e il martedi'. - Sia il Sile che il Piave arrivavano nella laguna di Venezia mediante il canale che tramite la Piave Vecchia giungeva alle conche del Cavallino; quindi attraverso il canale del Caligo, burchi e zattere del Sile e del Piave giungevano nella laguna di S. Felice; piu' raramente, e solo in presenza di condizioni marine ottimali, tramite il canale Pordelio arrivavano di fronte all'isola di Sant'Erasmo e, di li', a Venezia, verosimilmente in Barbaria delle Tole. Friuli - A Pordenone v'era una fraglia con 16 iscritti. - A Palmanova esisteva un servizio di trasporto che andava a Muscoli e a Cervignano con 13 barche, lungo l'Ausa.